Sappiamo che nel poker la pazienza è un’arma fondamentale, ma ai livelli di gioco più alti è necessario uscire dagli schemi per avere possibilità di successo.
I professionisti di quei livelli ovviamente lo fanno con cognizione di causa per prendere ogni spiraglio di edge gli si pari davanti. Scoprire le ragioni che stanno dietro a queste giocate è sicuramente un fattore di arricchimento pokeristico e per questo oggi proponiamo l’analisi di Nick Petrangelo e Darren Elias della scuola Upswing Poker.
Sotto la lente uno spot “estremo” giocato da quest’ultimo contro Andrew Lichtenberger ai primi livelli del 100.000$ High Roller WSOP.
Il preflop
Siamo nella fase iniziale del torneo, gli stack sono profondi con 250x effettivi. Hijack apre 2.5bb, Andrew tribetta 8.5bb da cutoff, Elias cold 4betta 22.5bb da big blind con A♣Q♠. Folda hijack, chiama Andrew.
Darren piazza una buona 4-bet in bluff con il suo AQ off. Questa 4-bet oltre a essere profittevole in sè aiuta anche a bilanciare con le 4-bet per valore come assi e re. A-Q è una mano molto buona per una 4-bet in bluff perché blockera molte mani forti come assi, donne e AK.
Elias e Petrangelo vanno poi più a fondo dicendo che verosimilmente il range di tribet di Andrew è più largo del normale, dal momento che original raiser ha l’abitudine di aprire e di chiamare le tribet molto largo. Ma anche senza questa read AQo è una buona mano per fourbettare in bluff quando il gioco è a range larghi.
A seconda delle size di tribet bisogna difendere una certa porzione del range di apertura per restare inexploitabili. Mettiamo che il tuo range di apertura sia composto da cento combo, e devi difendere il 40% per restare inesploitabile. Difenderai con le 40 migliori combo.
Aumentando il numero di combo però aumenta anche la percentuale di queste da difendere. Le combo di premium hands si esauriscono e per questo si dovranno scegliere anche combo più deboli.
Elias e Petrangelo convergono sulla size di tribet, che avrebbe dovuto essere un po’ più grande vista la profondità degli stack, per disincentivare call loose da parte di Lichtenberger, che ha anche il vantaggio della posizione.
L’avversario dovrebbe chiamare con un range largo formato, a diverse frequenze, da coppie dal sei in su, AK, qualche asso suited basso, qualche Broadway suited, suited connector e anche one- o two-gap. Altre mani con cui invece Elias avrebbe potuto cold 4-bettare sono coppia di dieci o meglio, KQs, ATs+, A5s.
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Flop
Flop scende 10♥4♦2♠, su pot di 49bb Elias prosegue 21bb, chiama Lichtenberger.
La bet di Darren al flop è troppo loose, in teoria. La sua mano non ha abbastanza [equity] per giustificare questa bet. Ciononostante hero ha buone ragioni che lo portano a credere che l’avversario folderà più del dovuto sulla sua futura aggressione. Dando per buono questo assunto la sua bet diventa buona.
I due coach aggiungono che in questo scenario assolutamente non standard la GTO non rende al massimo. Il range di Elias sembra molto diverso da quello percepito da Andrew, come succede nel mondo reale in cui le informazioni sono incomplete. Per i solver invece l’informazione è completa, ma anche in questo spot possono insegnare qualcosa di utile.
Per esempio, visto lo stack-to-pot ratio molto alto, da parte di Elias sarebbe appropriata una cbet corposa a media frequenza. Ciononostante la soluzione migliore per il flop secondo il solver è il check.
Elias spiega che era sicuro che il suo bluff avrebbe avuto una frequenza di successo più alta di quella stabilita dal solver, perché ad esempio sapeva che Lichtenberger al flop avrebbe chiamato con più pocket pair di quelle da solver, per poi foldarle al turn.
Inoltre secondo Elias l’avversario al river avrebbe evitato i bluff catch ad atteso positivo marginale previsti dal solver per mani come un dieci, JJ e QQ.
Turn
Turn 4♥ il pot è di 91bb, Darren betta 62,5bb, Andrew chiama.
Ancora una volta, in questa situazione Darren sta facendo un gioco esperto e basato sulle read. In teoria, questa bet è semplicemente troppo loose. Il solver preferirebbe bluffare con mani che hanno più equity come progetti di colore o AΧ5Χ. Ma se la sua read secondo cui Andrew avrebbe overfoldato è corretta, la sua double barrel è una giocata forte.
Da GTO AQ non avrebbe dovuto trovarsi al turn, ma una volta che lo fa la giocata corretta è il check: per proteggere il range di check il solver checka anche assi e re con frequenza medio-bassa.
Con AQ Elias dovrebbe a maggior ragione imboccare il ramo del check visto che non ha una carta di cuori che sarebbe un blocker importante. Inoltre ogni volta che si piazza un bluff si dovrebbe tenere conto della porzione di range di valore che potremmo avere, che in questo caso è molto stretta.
E questa è la teoria dietro la situazione, ma sono fattori che vengono meno quando sei convinto che il tuo avversario sia pronto a overfoldare.
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River
In ultima strada scende 7♠ su 217bb di pot Darren va all-in per 175bb, Andrew folda.
Mantenendosi fedele alla linea delle strade precedenti, la mano esatta di Darren non dovrebbe mai arrivare al river in questa situazione. Ma una volta che lo fa, continuando a bettare Darren intavola un forte exploit, nella convinzione che l’avversario folderà troppo spesso alla sua aggressione senza tregua.
Elias sottolinea che in equilibrio a questo punto l’effetto blocker della carta a cuori del turn si inverte: adesso Elias vorrebbe Andrew con un progetto di colore mancato, che folderebbe al suo bluff. Se invece avesse lui una cuori in mano, il range di Lichtenberger si sposterebbe più verso le coppie che non sui flush draw, quindi le possibilità di un call avversario sarebbero più alte.
Ma al di là della teoria, fondamentale per capire le meccaniche del gioco, la realtà è spesso diversa: secondo il solver, Andrew avrebbe foldato sul suo bluff molto meno di quanto Elias era sicuro che avrebbe fatto, e questa è la ragione per cui ha preso questa linea ad alto rischio nella fase iniziale del torneo.
Sarebbe interessante capire cosa avesse Lichtenberger, ma già così è tanta carne al fuoco.