Il Main Event WSOP con il tavolo finale in partenza tra qualche ora (ecco i profili dei nove finalisti) ha lasciato agli annali diverse giocate degne di nota.
Tra queste un posto tutto suo spetta di diritto al bluff che andiamo a raccontare, con cui Kristen Foxen ha fatto mettere sotto il punto migliore alla leggenda dell’online Niklas ‘lena900’ Astedt e a Tyler Montoya al day 6 del torneo.
Flat pre coi kappa
Come detto il Main Event WSOP è al day 6, i blinds sono 60k/120k con bb ante. Con 8,7 milioni di stack Astedt apre 240k A♣J♠ da utg+1, sul bottone c’è Foxen con 8,2M che chiama K♥K♦, Montoya difende il buio con A♠J♣ e una dote in chips di 1,8M.
Flop A♥7♣6♥ Montoya check, su pot di 900k Astedt bet 200k, Foxen call, Montoya call.
Turn 5♥ giro di check.
River 6♦ Montoya check, Astedt bet 200k, la stessa size del flop ma stavolta il pot è di 1,5M: Foxen raise 1,3M, Montoya fold, Astedt fold.
Very nice hand!
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Il motivo del flat pre
Appare subito evidente la mancata tribet preflop non rientri nell’ortodossia del gioco regular. Ma più che per un tentativo di slowplay e trapping su original raiser, sembra che la Foxen si limiti al call per indurre al tribet/push i giocatori sui blinds.
Entrambi i bui sono infatti short con meno di 20bb: a t120k Abu-Saleh su small blind ha 1,6M mentre Montoya ha meno di due milioni.
Il piano della giocatrice fallisce, a voi stabilire quanto per causa di Montoya che da grande buio chiama con carte con cui poteva anche essere lecito un all-in per rubare la deadmoney. Non per questo però Foxen si dà persa quando casca l’asso al flop.
Questione di size?
Forse la giocatrice è stata aiutata dalle size di bet postflop. Dopo le prime tre carte comuni ‘lena900’ betta 200k su piatto di 900k dando tutte le odds del mondo a Foxen per chiamare con coppia di re.
Dopo il giro di check al turn, Astedt betta al river per un importo uguale a quello del flop. Foxen sa che nonostante abbia tutte le odds del mondo, chiamando in 3-way difficilmente risulterà vincente con un asso a terra. Ma evidentemente annusa anche debolezza nella bet dello svedese dimensionata al ribasso e per questo piazza il raise.
Su un board pairato e con tre carte dello stesso seme, sia per Astedt che per Montoya con AΧJΧ diventa un herocall. Non a caso mettono sotto entrambi.
Tanto di cappello a Foxen per questo bluffone! Ovviamente c’è da sottolineare il fatto che un giocatore come Astedt sicuramente bilancia questa size di bet tra bet to fold e bet to call: in questo caso, vista anche la dinamica della mano e il fatto che fosse un 3-way, ‘lena900’ era in bet/fold.
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Don’t try this at home
È anche da mani come questa che passa la statura di una professionista come Kristen Foxen, ma quando giocate non cercate di emularla!
Anche perché, ad esempio, le basi teoriche dei bluff consigliano di evitarli nei piatti cui partecipano più di due giocatori. Solo la sensibilità sopraffina di una vecchia volpe dei palcoscenici live come Foxen è in grado di catturare il timing giusto. Prima di iniziare a piazzare giocate del genere c’è tanto tanto da studiare.
Il video
Ecco il video della mano pubblicato da PokerGo sul suo canale YouTube.