Chi è il miglior giocatore di poker al mondo? Fosse semplice rispondere a questa domanda… Doug Polk ha deciso di prendere in considerazione le idee del suo pubblico, forte di una community gigantesca e orientata al mondo del poker.
Alla fine, a colpi di estrazioni, pareri ed eliminazioni, sono rimasti in 20 a contendersi questo titolo. La corsa non è ancora conclusa, c’è un ultimo round di votazioni possibile sulla sua pagina, ma prima che ciò accada, Polk ha deciso di dare un giudizio a ognuno dei finalisti.
In pieno stile Polk, alcuni hanno subito critiche pesantissime, nonostante siano personaggi influenti dell’elite del poker mondiale, ma Doug non è solo un bad boy, ha riservato anche buone parole per alcuni dei suoi più acerrimi rivali.
Notare che la diretta originale dura 3 ore e 40 minuti, quindi in questo articolo sintetizzeremo molto il Polk-pensiero.
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Tom Dwan
Capisco che sia o sia stato una pietra miliare per molti, incluso me, ma faccio scoppiare la bolla: ci sono tantissime ragioni per cui non dovrebbe nemmeno far parte della top 20, e il motivo per cui invece ci si trova è perché è un player molto popolare, e per molti giocatori è la rappresentazione di quell’era.
Nella scena high stakes è considerato un giocatore molto debole. Troppo loose, non bluffa abbastanza (anche se è decisamente capace di bluffare).
Realisticamente, cosa ha ottenuto?
Chip Reese
Polk non si sbilancia, perché non ha modo di conoscere le skill di un giocatore precedente ai suoi tempi. Entra in soccorso Kane Kalas che ha svolto delle ricerche:
“Perché merita di essere su questa lista? Prima di tutto perché era reputato il migliore da quasi tutti i suoi pari dell’epoca. Era noto per la sua disciplina ed è stato vincente dalla prima volta che ha preso delle carte in mano. Si dice che abbia sempre giocato il suo A-Game, che fosse avanti di anni nella strategia del gioco. Era anche il maestro di Stu Ungar.
Credo debba fare parte della top 20 se non addirittura essere considerato il migliore in assoluto.”
Erik Seidel
Ho giocato un po’ con Erik, mi ha colpito come combattesse con tutto se stesso anche per i piatti più piccoli, cosa rara per la sua generazione.
È un avversario difficile, non perché spewy, ma perché sa di dover essere bilanciato, sa di dover trovare buchi nella tua strategia, è introspettivo e riflette costantemente su come aggiustare la sua strategia. Inoltre ha sempre giocato contro gli avversari più forti al mondo e ha sempre imparato da questo. Lo rispetto molto.
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Phil Hellmuth
Penso che sia giusto che sia in top 20. Se guardiamo la sua storia, per quanti anni è stato un giocatore di tornei vincente? Ha anche giocato high stakes cash, anche se forse non è tra i migliori in circolazione.
Ha molti motivi per meritare di stare qui, anche se consideriamo i suoi lati negativi.
Johnny Chan
Penso che il momento migliore in cui avrebbe potuto essere in top 20 è stato quando Matt Demon ha deciso di giocare con lui in The Rounders. Se non fosse successo non lo vedremmo qui.
È in questa lista perché è un’icona, ha fatto molto per il poker in generale ed è uno dei nomi più grandi. Nessuno può negare che sia una leggenda. Ma in questo caso non credo possa stare in top 20, non ne vedo il motivo.
Daniel Negreanu
C’è tantissimo da dire su Daniel. Ha la stessa attitudine al miglioramento costante di Seidel, ha giocato poker in qualsiasi forma ed è competitivo da lunghi anni.
Anche se molti top pro non lo considerano forte, io facevo parte di loro ai tempi, lui non è come alcuni vecchi giocatori che chiudono gli occhi e non vogliono vedere una strategia che si evolve. Lui prende i nuovi stili e i nuovi concetti e prova a implementarli, così può essere profittevole nei tornei high stakes anche nella nuova era.
Se pensiamo a tutto quello che ha giocato, e al fatto che in tutti questi anni abbia sempre oscillato tra il buon giocatore e il fortissimo, non ho dubbi che meriti la top 20.