Se c’è stato un giocatore che nel suo periodo “prime” è stato praticamente ingiocabile, questo risponde al nome di Viktor Blom. O per meglio dire, al nickname “Isildur1“. In tanti hanno provato a fermarlo, in pochissimi ci sono riusciti, prima della sua decisione di allentare la presa. E anche un personaggio particolarmente in vista come Doug Polk ha sofferto e non poco, quando si è trovato al tavolo con lui.
Il carismatico giocatore e vlogger americano ne ha parlato di recente e ha provato a fare una sua analisi del gioco del fenomenale player scandinavo. Il tutto basato ovviamente sulle sue sensazioni, seppur con una serie di valutazioni tecniche di cui comunque “WCGRider” è particolarmente capace. Scopriamo allora come giocava uno dei fenomeni del poker online dei tempi d’oro.
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Doug Polk racconta Isildur1
Direttamente dal suo canale Youtube, Doug Polk dice dunque la sua su Blom e sul suo stile di gioco. Si parte da una conoscenza diretta, visto che il buon Doug ha giocato spesso e volentieri contro Viktor:
Ho molta familiarità con il gioco di Viktor, il suo approccio al gioco è sicuramente molto buono. Non era un giocatore che giocava sempre al top, il dubbio era sempre se lo si beccava quando vinceva o quando perdeva. Credo che sia uno dei giocatori con le streak più incredibili nella storia del poker. Il motivo è molto semplice: se era in good streak era ingiocabile.
Dunque Polk ammette che Isildur1 in fiducia era il giocatore più forte del pianeta. E continua così:
Viktor aveva in testa solo lo spot in cui poterti mettere in difficoltà. Se e quando poteva, ti metteva in situazioni che ti creavano degli enormi dubbi. Al tempo stesso, se percepivi che era giù di morale, dovevi solo capire come e quando approfittare di questo suo mood negativo. Quando giocava il suo A-game, però, era devastante.
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Un giocatore che ti entra sotto pelle
Poi Doug Polk entra un po’ di più nello specifico e spiega come giocava Isildur1 in situazione di heads up:
Quando Viktor dava action dovevi giocare per forza. Al tempo stesso bisognava pregare che i primi BB li perdesse lui, altrimenti ti avrebbe massacrato in breve tempo. Lui è stato forse l’unico giocatore contro cui ho perso più di un milione in una sola sessione, mi ha distrutto.
Infine si parla ancora una volta dell’aspetto psicologico applicato al gioco:
Isildur1 era il classico giocatore che non seguiva una linea ben precisa. E lo scopo era sempre lo stesso: metterti in situazioni a dir poco complicate. Lui era uno dei pochissimi in grado di farlo. Non faceva mosse clamorose, ma ne faceva abbastanza per far ingrossare i piatti senza che te ne rendessi conto. Non basava il suo gioco sulla tecnica ma sulla lotta, potrei dire di lui che era un guerriero. E poi non si tirava mai indietro…
E se persino uno come Doug Polk si è dovuto inchinare, persino sul piano della psicologia applicata al poker, un motivo ci sarà…