Vi suona conosciuto il nome Stefan Burakov? O il suo nickname “stefan11222”? Non parliamo spesso di lui, ma si tratta di uno dei migliori giocatori high stakes online del mondo.
Forse ricorderete il suo nick per le sfide contro Wiktor “limitless” Malinowski, o nel WPT Heads Up Championship. Insomma, anche se il nome può essere meno altisonante, è un player al livello dei numeri uno.
Oggi però non siamo qui a scrivere di lui o di una sua mano. Abbiamo ripescato dai meandri dell’internet, in un forum russo per la precisione, un suo post di quattro anni fa che fa riflettere…
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Prima di tutto ci da un’insight del tipo di persona che è Burakov, di quali siano i meccanismi che lo hanno spinto a essere così forte, e anche della sua previsione sul futuro del poker.Â
Questa è la sua risposta a un utente che chiedeva pro e contro di giocare tavoli a partire dal NL100/200.
“Penso che tu debba iniziare e combattere contro tutti assolutamente, ma ai tuoi limiti ovviamente. Ho realizzato dalla mia stessa esperienza qualcosa che, per qualche motivo, non viene discussa affatto, anche se un paio di persone potrebbero.Â
Nelle battaglie (reg war, ndr) cresci come giocatore. Qui il punto non è se la partita è difficile, ma che questa percezione si distorce nel tempo. L’istinto del predatore si sviluppa, tu smetti di avere paura e si costruisce un mindset fatto per distruggere chiunque. in questo stato il cervello è creativo ed efficiente e tu hai una motivazione inesauribile. Con questa energia potresti far volare un missile!Â
Un altro bonus di questo approccio è che non ti importa di perdere. Quando combatti per un iPhone il tuo cervello in qualche modo sa che sei un perdente, provi costantemente ansia per ogni stack perso, percependolo nel subconscio come un disastro per la tua sopravvivenza e riproduzione. Vivi molto stress, cala la tua motivazione e il tuo potenziale cognitivo.
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Ricordate “limitless” che in un’intervista disse che ci si può sballare con le perdite? Quello è l’istinto predatore, e anche se è un fish, questo lo rende comunque un gran giocatore.Â
In generale penso che l’era del bumhunt sia pronta a finire presto, e arriverà una nuova era di poker duro e competitivo, poker sportivo. Nonostante i solver, il gioco ora è allo stato dove si trovavano gli scacchi nel 1900. Chi sarai tu in questo acquario sta a te.”
Questi pensieri vanno un po’ in controtendenza con i soliti consigli di un poker più furbetto e conservativo, che mira a vincere dove si può, e a non perdere dove si può evitare.
Di solito, infatti, si consiglia di cercare i tavoli più soft, di non giocare contro gli avversari più forti e di rendersi la vita facile. Si prende quasi per sciocco chi si incaponisce contro gli altri giocatori bravi.
Secondo “stefan11222” invece sfidare i migliori è il modo ideale per crescere come player e arrivare all’olimpo. Noi non lo consigliamo, ma è giusto riportare il pensiero di un campione. E ognuno faccia le proprie considerazioni.
