Hossein Ensan e l’incontro più significativo della sua esperienza alle World Series of Poker

Feb 3, 2020

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Dateci pure dei romantici, dei sognatori, ma ogni tanto è bello osservare il mondo da un’altra prospettiva e lasciarsi ingannare, anche solo per un istante, che non sia tutto frutto del caso.

Che poi i racconti elaborati a posteriori siano inficiati dalla memoria selettiva – argomento tanto caro a Jared Tendler – questo è un altro paio di maniche.

Quel che ci piace notare è come, nei momenti più importanti della carriera di ciascuno di noi, si verifichino o si siano verificate delle circostanze davvero particolari.

Come nel caso di Hossein Ensan, il campione del mondo di poker in carica, che nell’ultima trasferta all’EPT di Praga ci ha raccontato un aneddoto davvero imperdibile…

Ma prima, riavvolgiamo per un attimo il nastro…

Scritto nelle stelle

Al termine del Day6 del Main Event delle World Series, Dario Sammartino è scuro in volto. La tavolata di amici attorno a lui è intenta a brindare e far festa, ma lui non riesce a proferire parola per oltre un’ora.

E’ l’unico italiano rimasto al Main Event, anche se soltanto con una decina di big blind in dote, eppure è il più cupo di tutti. E’ proprio questo paradosso che fa scattare qualcosa al suo interno:

Hai un’occasione unica, dovresti essere felice e invece sei qua in silenzio…” – questo è all’incirca ciò che balena nella sua testa prima di alzarsi in piedi e prendere parola:

Sapete cosa? Domani faccio subito double-up e poi vinco tutte le chip ad Antonio Esfandiari.”

In quell’esatto momento, appena finito di pronunciare quanto sopra, Dario scorge una stella cadente e annuisce dentro di sé. Come si trattasse di un segnale di approvazione giunto dal cielo.

Ah già, il fatto che il giorno successivo si sia verificato tutto nell’esatto ordine predetto la sera prima – double-up alla terza mano e due monster pot vinti contro Antonio Esfandiari che lo fanno volare nel count – è ovviamente una fortunata coincidenza.

Piacevoli sorprese

Potremmo dire lo stesso del racconto che Hossein Ensan ci ha fatto del suo primo incontro a Las Vegas, quest’estate:

Sono arrivato a Vegas il 26 di giugno, verso mezzogiorno vado al mio hotel e provo a dormire un po’ ma continuo a svegliarmi. Quindi decido di scendere un po’ e rimettermi a letto più tardi, ma ero già così stanco…

Ho resistito fino alle 5 di pomeriggio, poi sono ritornato in stanza e ho dormito fino alle 11.30 del giorno dopo. Fino a quel momento non avevo ancora incontrato nessuno di mia conoscenza, allora decido di scendere, mangiare qualcosa e andare al Rio per fare il check-in.

Indovinate chi è stata la prima persona che ho incontrato? Esatto, Dario Sammartino. Era il giorno in cui stava giocando il Poker Player Championship da 50K ed era già nelle fasi finali, io lo vedo e gli dico:

‘Heeey, ciao amigo!’

Lui mi viene subito incontro, mi saluta e mi dice che è felicissimo di vedermi. Sarà una coincidenza, ma come ben sapete Dario è stata anche l’ultima persona che ho avuto di fronte alle scorse World Series…

The last man standing

Di sicuro se i due protagonisti non si fossero ritrovati l’uno di fronte all’altro al Main Event delle World Series, questa congiuntura sarebbe passata inosservata. Eppure è successo e questo è un dato di fatto.

Hossein non sembra uno di quelli che si affida al volere degli astri per fare una scelta, ma gli occhi con cui ci racconta l’accaduto sono quelli di uno che in fondo, al destino, vorrebbe tanto crederci:

A volte capitano cose che sono davvero inspiegabili. E’ stata una coincidenza molto particolare il fatto che abbia incontrato proprio lui per primo e che poi sia finita così.

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