Nicola Angelini ci ha raccontato la (assurda!) mano decisiva per la vittoria IPO Master

Set 19, 2024

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Una vittoria che fa morale e mette in fiducia in prospettiva della trasferta WSOP Europe a Rozvadov.

Abbiamo parlato con Nicola Angelini dopo il successo all’IPO Master che gli ha portato dodicimila euro di moneta. Il 33enne di Riccione ha approfondito in particolare la mano decisiva per il successo finale.

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Dal day 2 alla gloria

Angelini racconta di essere entrato in gioco al day 2 IPO Master sul filo della registrazione tardiva con 23bb di stack. Poi è sceso fino a 7bb, quando un triple-up con una coppia di jack ha cambiato l’inerzia del suo torneo.

Poco dopo infatti Nicola ha trovato un raddoppio in dinamica bottone vs big blind contro un occasionale, e ha poi coolerato una coppia di re con una coppia di assi per diventare mega-chipleader.

Al tavolo finale, dopo aver vinto un coinflip contro Federico Cirillo (AK>JJ con K river) e qualche piccolo pot, Nicola si è trovato di nuovo chipleader con 75bb di stack. 4 left un bluff andato a vuoto lo ha fatto scendere, ma alla fine si è presentato al testa a testa per il titolo con 50bb di stack contro l’avversario che aveva 15bb.

A questo lasciamo la parola direttamente ad Angelini per il racconto della mano decisiva.

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“Un oppo passivo”

L’avversario era un ragazzo che conosco, molto nitty, niente di eccelso al tavolo. Nella mano finale giocavo con 60bb contro i suoi 10-11bb. Spillo 7Χ8Χ da bottone e completo, lui checka dietro da big blind.

Flop scende AΧ7Χ3Χ con due cuori, penso di avere sempre o quasi la mano migliore perché dopo che ha checkato dietro preflop non gli metto troppi A-x in range. A volte magari, visto che era un oppo passivo, potrebbe avere A-2 o A-4 che ha voluto checkare dietro, ma molto di rado. Comunque lui checka, io betto un buio, lui rilancia a due bui e mezzo, chiamo. Come mani che mi battono può avere qualche sette con kicker migliore o qualche asso a bassa frequenza come dicevo.

 

Lo showdown che non ti aspetti

Nicola prosegue il racconto che ha un finale di quelli a sorpresa:

Turn arriva 5Χ, lui underbetta 1,5bb e io gioco ancora for value: posso avere sempre la best hand visti i draw che potrebbe spingere. Al river scende 6Χ e lui checka. Quando checka potrei essere buono, ma non sempre perché a quel punto mi aspetto che se avesse delle combo di progetto a colore betterebbe per farmi foldare tanta roba.

A quel punto se lui checka e io vado a shovare non ho mai bluff. Sapendo che ha l’asso a bassa frequenza infatti vado all-in per far foldare qualche sette. Lui snappa e gira 96, in pratica aveva progetto e la coppia di sei trovata al river gli è bastata per snapparmi, assurdo!

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