Lo abbiamo visto come grande protagonista nelle ultime due edizioni delle World Series of Poker. Nel giro di quasi nove mesi ha rischiato di fare un clamoroso back-to-back come Player of the Year. Alla fine è arrivato un primo posto nell’edizione dello scorso anno e una piazza d’onore pochi giorni fa. Stiamo parlando ovviamente del grandissimo Josh Arieh.
Una vera e propria leggenda vivente del poker live, capace di ottenere risultati pazzeschi nonostante la carta d’identità non sia poi così clemente con lui. Proprio di questo il buon vecchio Josh ha voluto parlare di recente. Il tema caldo è proprio il trascorrere del tempo. Una cosa inevitabile che a volte può anche scontrarsi con l’attività di grinder nel mondo del poker.
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Josh Arieh, il tempo non è sempre tiranno
Arieh ha iniziato parlando delle 20 edizioni delle WSOP a chi ha preso parte. Paradossalmente quest’anno ha vinto più soldi rispetto all’anno scorso, in cui ha vinto il Player of the Year. Al di là di questo, però, Josh Arieh ha fatto capire di essersi sentito fortemente a suo agio al tavolo.
Credo di aver giocato il mio A-game per la maggior parte del tempo, godendomi ogni momento al tavolo. Questo almeno per le prime due settimane e mezzo. Poi le cose sono peggiorate. Mi sono chiesto perchè sono calato alla distanza, persino quando ero a letto e cercavo di prendere sonno.
Josh è uno che pensa al poker quasi ininterrottamente. Ma a differenza di quanto accadeva agli inizi della sua carriera, il suo approccio al gioco è cambiato in maniera radicale e forse inevitabile:
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Quando avevo tra i 20 e i 30 anni giocavo tutti i giorni per 16 ore al giorno. L’unico obiettivo era quello di fare soldi. Amavo grindare e cercare di migliorare per diventare il migliore. Le WSOP mi hanno ricordato quei tempi lì. Mi concentro a giocare il mio A-game per circa un mese, anche se so essere onesto con me stesso e capire quando non sto giocando al top.
Al di là del tempo che scorre, però, Josh Arieh ha un ultimo obiettivo in testa per la sua carriera:
Vorrei riuscire a entrare nella Poker Hall of Fame. Per farlo, però, devo raggiungere un traguardo, ovvero il quinto braccialetto. E voglio farcela con tutto me stesso.
Alla faccia dell’età che avanza…