Poker glossario – 5 acronimi che sarebbe meglio conoscere se si gioca a poker

Nov 16, 2020

Lo scorso maggio dedicammo un piccolo approfondimento ai termini più usati nel mondo del poker per effettuare una puntataCLICCA QUI se te lo sei perso -.

In quell’occasione abbiamo scelto di focalizzarci solamente su un aspetto, ma di termini presi in prestito dall’inglese e di cui, in molti, ignorano il singificato, ce ne sono a bizzeffe.

Anche perché il gioco continua ad evolversi e servono nuove parole per descrivere altrettanti scenari o situazioni.

Quest’oggi vi presentiamo 5 acronimi che avrete sentito (o letto) da qualche parte ma che, probabilmente per pigrizia, non sarete mai andati a cercare su Google.

SPR (Stack to Pot Ratio)

Se avete dimestichezza con l’inglese dovreste aver già capito di cosa si tratta: la relazione (ratio) che intercorre stra il nostro stack e il piatto.

Lo SPR è quindi un coefficente che esprime questo rapporto.

Per fare un esempio pratico, se il piatto è di 500 chip e il nostro stack è di 5.000 avremo: 5.000/500 = 10 SPR.

Cioè il nostro stack è 10 volte più grosso dell’entita del pot. Calcolarlo è fondamentale per capire come comportarci in una mano, dato che a valori molto bassi di SPR (compresi tra  1 e 3 ad esempio) corrisponderà una strategia differente rispetto a quanto lo SPR sarà superiore a 5.

PSB (Pot Size Bet)

Quando il rapporto tra il nostro stack residuo e il piatto in gioco è di 1 : 1 (o qualcosa di molto simile) siamo di fronte a una pot size bet.

Questo perché se puntassimo tutte le nostre chip la bet sarebbe dell’entità del pot in gioco. A cosa servirà mai questo concetto?

Senza addentrarci troppo in digressioni strategiche, si tratta molto semplicemente di un’unità di misura.

Se ci trovassimo ad esempio a parlare di una mano di poker e il nostro interlocutore ci raccontasse di essere arrivato al river con mezza PSB, piuttosto che con una o 2, avremmo più facilità a comprendere lo svolgimento della mano senza dover nemmeno calcolare gli importi in gioco.

Andare all-in con una PSB inoltre, dà odds 2 : 1 al nostro avversario (che quindi dovrà avere un’equity superiore al 33% per giustificare matematicamente il call contro il nostro range percepito).

MDF (Minimum Defence Frequency)

Letteralmente significa “minima frequenza di difesa”, ovvero quale porzione del nostro range dovremmo continuare a chiamare di fronte a una puntata in modo da non farci exploitare eccessivamente dai bluff.

In questo caso parliamo di un dato percentuale: in che misura chiameremo o rilanceremo la puntata del nostro Opponent?

Per capire meglio il concetto proviamo a calcolarla in modo molto semplice:

  • entità del piatto/ (entità del piatto + size di puntata)
  • Moltiplicare il risultato *100 in modo da ottenere la percentuale

Es. 1.000 (POT) / [1.000 + 500 (BET)] = 0.66

  • 0.66 * 100 = 66 % MDF

Foldare con frequenze superiori a quanto indicato dal valore MDF significa probabilmente esporsi al rischio di venire bluffati troppo spesso.

VPIP (Voluntary Put Money in the Pot)

Se giocate online e avete utilizzato un HUD almeno una volta nella vita sapete benissimo di cosa stiamo parlando.

Il VPIP è un dato percentuale che ci fa capire quante volte un giocatore entri in gioco, a prescindere dal fatto che si limiti a chiamare o che agisca in aggressione con un rilancio.

Come espresso appunto in inglese, si tratta del numero di volte in cui qualcuno decide volontariamente di mettere dei soldi nel piatto.

Questo dato va generalmente combinato con il PFR (Preflop Raise), in quanto mettendoli in relazioni è possibile capire lo stile di gioco messo in atto.

Se abbiamo davanti un giocatore con VPIP 50 e PFR 10, siamo probabilmente di fronte ad un giocatore loose-passive, a cui piace gustarsi il flop ma che rilancia soltanto con un piccola porzione del range con cui generalmente entra in gioco.

RFI (raise first in)

Questa sigla indica il rilancio effettuato da un giocatore dopo che prima di lui tutti gli avversari hanno passato.

Il concetto è davvero semplicissimo ma talvolta l’acronimo confonde i meno esperti che, di fronte all’ennesima accozzaglia di consonanti, girano semplicemente pagina e vanno oltre.

Conoscere i range di RFI, che variano in base alla posizione e all’ammontare del nostro stack, è uno dei concetti basilari del poker moderno.

 

C’è qualche altra sigla che vi perseguita e di cui non siete mai riusciti a capire il significato? Scrivetecelo sulla nostra Fanpage!

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Foto di Wokandapix da Pixabay

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