Nelle scorse ore, attraverso una delle consuete analisi delle mani giocate live, abbiamo visto una nuova versione di Tom Dwan. Un giocatore che dopo aver trascorso la vita a bluffare la quasi totalità dei board che ha giocato, si è ritrovato a fare quasi da bluff-catcher. In questo caso, però, aveva davanti un osso davvero duro, ovvero Eric Persson.
Fino a qualche giorno fa, il ricco uomo d’affari era noto soprattutto per aver portato allo sfinimento Phil Hellmuth, con tanto di doppio dito medio durante l’heads up giocato contro The Poker Brat. Ora, grazie anche alla sua partecipazione all’ultima puntata di High Stakes Poker, Persson ha dimostrato soprattutto doti da giocatore. Soprattutto grazie alla sua grande personalità .
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Eric Persson sfinisce Durrrr
Situazione: cash game livelli 500/1.000/1.000 dollari
Preflop: Dwan gioca con Q♦J♥ da early position e rilancia a 3.000 dollari. Giocano Stanley Tang con 2♥2♠, Krish Menon con Q♥10♥, Persson con 7♣5♣ e Bryn Kenney con 3♣3♦. Il pot sale a quota 16.500 dollari.
Flop: 10♦5♥5â™ – check di Kenney, c-bet di Durrrr a 6.000 dollari che fa foldare Tang e Menon, quest’ultimo nonostante la top pair. Persson rilancia a 16.500 dollari, Kenney passa e Tom chiama. Il pot sale a quota 48.500 dollari.
Turn: Q♣ – doppio check
River: 7♦ – Dwan torna a puntare e mette 31.000 dollari al centro. Persson ci pensa un po’ , mostra le carte a Krish Menon, chiede il count a Durrrr e poi decide di shovare. Parte il solito trash talking tra i due, alla fine Dwan passa.
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Eric Persson stava per completare il suo piano, ovvero far mettere tutto lo stack di Tom Dwan al centro. La sua tattica è stata pressochè perfetta, visto che su un flop all’apparenza anonimo decide di rilanciare. Ma più in generale il fatto di lasciare l’action a Durrrr – complice il fatto di essere in posizione – lo ha aiutato e non poco.
La sfortuna – se così si può dire – di Persson è stata quella di avere di fronte un giocatore con grande esperienza in questi ambiti. Tanto che un fold così possono farlo solo in pochi al mondo. E tra questi c’è proprio Tom Dwan.