Un clamoroso e soprattutto diffuso caso di scam online è stato appena scoperto negli Stati Uniti. E a renderlo noto è stato uno dei massimi esponenti della lotta contro gli attacchi da parte degli hacker nei confronti dei giocatori di poker, più o meno noti. Stiamo parlando di Todd Witteles, fondatore e attuale capo di PokerFraudAlert.
Witteles ha svelato i dettagli in un primo momento già a metà novembre e lo aveva fatto attraverso il forum ufficiale di PokerFraudAlert. “Qualcuno aveva creato un account su BetMGM West Virginia a mio nome, con tanti dettagli personali, ma non ero io. Usando queste informazioni ha depositato 10.000 dollari direttamente dal mio conto in banca. Il suo obiettivo, però, non era giocare. Infatti ha fatto cash out per 7.500 dollari”.
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Clamoroso caso di scam “made in USA”
Nel corso del suo racconto sul tema dello scam, Witteles ha approfondito le ricerche. Fino a scoprire una vera e propria organizzazione di truffatori, tutti abitanti nella contea di San Diego. La conferma è stata data nei giorni scorsi, in cui il boss di PokerFraudAlert ha fatto capire che questi furti avvenivano in conti gioco di BetMGM, Viejas Casino e Global Pay Inc.
La prima stima fatta da Witteles parla di un numero che oscilla tra i 50 e i 100 giocatori letteralmente derubati da questo gruppo di scammer. La metodologia era la stessa usata nel caso specifico di Todd: creare account e utilizzare metodi di pagamento per fare prima la ricarica del conto gioco e poi fare cashout. E a quanto pare i primi nomi sono di grande spessore.
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Tra i più noti spiccano certamente Joseph Cheong e Kathy Liebert. Ci sono però altri nomi del grande poker americano, come Melissa Burr, Brock Wilson e Sam Panzica. Altri nomi non sono stati resi noti, ma arrivano conferme sul fatto che si tratti di personaggi di spicco del poker internazionale.
Al momento non sono arrivati commenti e repliche da parte dei casinò tirati in ballo da Witteles. Dal canto suo, però, Global Payments ha ribadito la propria disponibilità a collaborare nelle indagini e mettere in ginocchio i responsabili. “Non c’è stata alcuna violazione della sicurezza o apertura di account fraudolenti. Restiamo disponibili nel dare la miglior assistenza possibile agli inquirenti”.