SPR – Stack To Pot Ratio: come gestire il nostro stack in relazione al piatto

Mar 11, 2021

vincere soldi SPR - Stack To Pot Ratio: come gestire il nostro stack in relazione al piatto

Alla scoperta del concetto di Stack To Pot Ratio (SPR), l’indice che ci avvisa quanto è alto il nostro rischio e come dovremo giocare nelle varie situazioni possibili.

 

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SPR – Stack To Pot Ratio: cos’è?

Lo stack to pot ratio, abbreviato in SPR, è un indice che valuta il rapporto tra rischio e ricompensa, utilizzando come termini di paragone lo stack effettivo e l’ammontare attuale del piatto. 

Nello specifico quindi per ottenere il valore di SPR dovremo dividere lo stack effettivo con cui giochiamo per l’entità del piatto, ad esempio se abbiamo 91bb e il piatto è di 10bb, il nostro stack to pot ratio sarà di 9,1.

Ancora confuso per la correlazione con rischio e ricompensa? Ci arriviamo subito.

Lo stack to pot ratio ci indica quanto rischiamo di perdere nel corso della mano in proporzione al piatto che vogliamo vincere. Più sarà alto, più il rischio si fa impegnativo, più sarà basso più potrà valere la pena di rischiare tutto in modo marginale. 

Infatti il potenziale della nostra mano potrà essere diverso a seconda del valore dell’SPR: una stessa mano potremmo volerla giocare con un valore SPR basso o preferiremo foldarla con SPR alto.

L’SPR ci servirà soprattutto in una maniera “previsionale”: se noi chiameremo il rilancio di un giocatore con Top Pair e ci troveremo al turn con uno SPR < 1 saremo committed (obbligati al call di un all in) che se è una situazione che avremmo voluto evitare, avremmo fatto meglio a foldare al flop.

 

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Cosa si indende per “stack effettivo”?

Lo stack effettivo è semplicemente lo stack inferiore tra quelli coinvolti in gioco, ovvero quanto effettivamente stiamo rischiando.

Se il nostro avversario ha uno stack di 20bb a noi non farà differenza se giocheremo con 50bb o 200bb: lo stack effettivo sarà di 20, cioè quanto stiamo effettivamente rischiando.

Puntualizziamo un dettaglio sulla spiegazione semplificata a inizio paragrafo: se siamo coinvolti in una mano a più giocatori, lo stack effettivo sarà sempre quello personale se non siamo il chipleader, altrimenti considereremo il secondo in chips (il rischio di perdita più alto per il chipleader).

 

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Le tre categorie di Stack to Pot Ratio

Come precedentemente spiegato, a seconda del valore dello SPR cambierà il nostro approccio alla mano.

Esistono tre macro categorie di stack to pot ratio, che ora vi spiegheremo come tenere in considerazione nel corso di una mano di poker.

 

DEEP – SPR 17+

Questa è la situazione di gioco deep, tipica dei cash game e negli early stage di un torneo. Si verifica spesso nei single raised pot, ed è una situazione da conoscere perfettamente, in quanto la più comune che possa capitare.

Qui è anche la zona dove le “skill” del giocatore la fanno più da padrone, in quanto c’è un buon margine di manovra per rilanci e controrilanci.

Per lo stesso motivo è anche la zona più rischiosa però, poiché potremmo non saper gestire correttamente punti come Pair, Overpair o Two Pair basse ad esempio. Potremmo trovarci in situazioni dove foldare sarà una mossa troppo weak e chiamare troppo rischiosa.

In questa fase hanno molta importanza fold equity e implied odds, che con SPR più bassi perdono di valore perché:

  • Con SPR basso i nostri avversari avranno meno rischi a chiamare con una parte del loro range (fold equity inferiore)
  • Con SPR basso se noi chiameremo nella speranza di un punto migliore, quando non lo realizzeremo avremo perso una fetta importante del nostro stack (implied odds svantaggiose)

Proprio per il concetto di implied odds, tipicamente i range in gioco in una situazione di SPR alto saranno più larghi, rendendo più difficile anche la comprensione della nostra equity reale.

 

MEDIUM – SPR 6-16

Ci si trova in questa situazione prevalentemente nelle fasi medie-late di un torneo, o nei piatti 3-bettati del cash game.

Qui cominceremo a correre dei rischi se non teniamo in considerazione l’evoluzione possibile della mano. Per questo sarà consigliabile tendere al pot control nella parte più alta dell’SPR e cercare di mettere pressione nella fetta più bassa.

Con punti forti da set a salire, possiamo creare un plan che ci porti al double up, e possiamo ancora giocare i draw in maniera aggressiva, in quanto hanno una buona equity e la fold equity ha ancora il suo valore.

Se il nostro plan ha l’intenzione di sfruttare la fold equity, state molto attenti a non finire in situazioni dove voi o il vostro opponent vi ritroviate committed.

I range di partenza saranno un po’ più delineati, e il valore relativo della nostra mano sarà solitamente più alto.

 

SHORT – SPR 0-5

In questa zona potete -salvo rarissimi ed eccezionali casi- lasciar stare la fold equity. Con un all in in bluff rischiereste troppo, con una bet vi ritrovereste ad impegnare una grande fetta del vostro stack per giveuppare in caso di call, e il vostro avversario avrà spesso le pot odds adatte al call.

Viceversa però il valore della vostra mano sarà solitamente più alto, poiché anche con punti per così dire marginali il guadagno che potreste trarne in relazione al vostro stack sarà maggiore. Questo è facilmente intuibile data la facilità di committare l’avversario con pot odds troppo favorevoli.

Con mani come Top Pair, Overpair e a salire, il nostro avversario spesso si troverà obbligato a chiamare con punti peggiori. Viceversa però con lo stesso range di call chiamerà più spesso i nostri bluff, che dovranno praticamente sparire dal nostro arsenale.

A seconda dell’effettiva entità dell’SPR potremo valutare se e come giocare i nostri progetti: in caso di SPR inferiore a 1 ad esempio saremo ben contenti di pushare con un flush draw, ma con un SPR di 5 dovremo stare attenti nelle nostre puntate.

 


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